A
CHIETI
LA COSTA DEI
TRABOCCHI 14 AGOSTO 2004
I
trabocchi come ebbi modo di scrivere in
altre mie pagine web, sono
macchine
per la pesca dalla riva.
Protesi sugli scogli per
mezzo di passerelle, e con la rete
agganciata a lunghi bracci a
bilanciere, permettono di raggiungere
anche senza barca, punti dove l'acqua
é più profonda e pescosa. Il trabocco o
trabucco deve il suo nome alla forma a
bilancia o a leva del braccio
che sorregge la rete. La parola
trabocco, infatti, deriva
probabilmente dal termine provenzale
trabuc, nome di un'antica
macchina da guerra a leva.
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Punto di partenza di questo itinerario è
Francavilla, rinomata stazione balneare già nell'800 grazie
al suo magnifico arenile. La sua costa è in pianura e ricca di
stabilimenti fino
al Lido Riccio
di Ortona dove
comincia a salire trasformandosi in un rincorrersi di
calette e strapiombi sul mare gialli di ginestre. Da quel
punto conviene lasciare la via maestra e seguire
il vecchio
tracciato della
statale 16,
fermandosi di
tanto in tanto per inoltrarsi nei viottoli che la
intersecano
e affacciarsi dall'alto
dei promontori.Le rovine
del Castello Aragonese
(XV secolo) vi
annunceranno l'ingresso a
Ortona e il suo porto. La lunga ba1conata della
Passeggiata
Orientale che sovrasta i moli vi offrirà un magnifico colpo
d'occhio su quello che vi aspetta ancora più a sud: un
susseguirsi di colline coperte di vigne che si allungano
fino al mare.Da Ortona a Vasto
i trabocchi, le
caratteristiche palafitte usate per la pesca con le reti,
sono una costantante del paesaggio e già si scorgono
percorrendo in macchina la statale 16 che in
questo tratto segue quasi perfettamemente la linea della
costa. Per raggiungere
i trabocchi
quasi sempre
bisogna lasciare la macchina sulla statale
e
inoltrarsi per i
sentieri che scendono alle spiagge. Per
questa gita abbiamo scelto un giorno feriale. A mezzogiorno
ci siamo fermati per un pranzo a base di pesce
in uno dei tanti ristorantini della costa, ci siamo trovati
benissimo e i prezzi sono ancora relativamente contenuti. Ogni paese, diviso
fra borgo marinaro e centro storico sulla collina, meriterebbe
una sosta. Ortona,
San Vito, Rocca San
Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto
e San Salvo. Hanno
ciascuno un fascino particolare e sono altrettanti punti di
partenza alla scoperta delle colline nell'entroterra
punteggiate di cittadine
medievali e borghi rurali, come
Atessa,Roccascalegna o Casoli.Da San Vito, per esempio, si
può deviare dalla statale 16 per Lanciano, antica capitale
della Frentania e una delle più antiche città d'Abruzzo e
poi puntare verso Casoli e, dopo aver visitato il magnifico
borgo che si sviluppa intorno al palazzo ducale, proseguire
sulla
statale 84
fino al bivio per Gessopalena. Dopo una sosta nell'antico
borgo medievale di Gesso, oggi quasi completamente
disabitato, si può proseguire verso Torricella Peligna e la
sua pinetina. Nel museo territoriale della cittadina è
esposta una mummia del '700 scoperta durante il restauro
della chiesa parrocchiale. Scendendo dall'altro versante, si
può visitare Colle di Mezzo, e poi scendere verso l'abitato
di Bomba, che diede i natali ai fratelli Bernardo
(1817-1883)
e
Silvio (1822-1893)
Spaventa, il primo professore di filosofia all'università di
Napoli, famoso per aver diffuso l'idealismo tedesco in
Italia, il secondo patriota del Risorgimento. Merita una
sosta, a tre chilometri dal paese, il suggestivo lago di
Bomba, primo esperimento in Europa di lago artificiale
ottenuto con una diga di argilla compressa che sbarra il
corso del fiume Sangro.
Ortona,
Castello Aragonese
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Dalla
costa dei trabocchi, fino alle pendi ci della Maiella,
questa zona è ideale per far rifornimento di vino ed olio
seguendo gli itinerari della Strada del vino Tratturo del Re
e le due Strade dell'olio e fermandovi nelle cantine e nei
frantoi che si trovano nelle località segnalate. Fatto
rifornimento di vino e olio si può raggiungere Quadri per
acquistare tartufi e prodotti a base di tartufi, quindi si
può ripercorrere la fondo valle Sangro verso il mare e
deviare prima verso Colle di Mezzo e Guilmi,
dove cercare la famosa
ventricina, salume antichissimo, e poi più a valle a
sinistra verso Casoli, a caccia di formaggi, o a destra
verso Atessa per rifornirsi di miele. Tornando verso
Lanciano, conviene
deviare verso
Castelfrentano e assaggiare i famosi bocconotti, tipici
dolci ripieni di un impasto a base di cacao, mandorle e
mosto cotto. In quasi
tutti i ristoranti troverete piatti a base di prodotti
tipici e ricette della gastronomia locale, ma è
assolutamente da non perdere
a
Vasto la famosissima zuppa di pesce "Lu vrudatte", il
brodetto.
Continua>>>>
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